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Channel: Madrid secondo me
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Di parlate veloci, spagnolo trascurato e locali dai decibel impossibili

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Forse qualcuno di voi si starà chiedendo come ci siamo conosciute io e Ángela. Sì, lo so, questo è un incipit a cui seguirà una risposta corale che, nella migliore delle ipotesi, può essere riassunta in “ma proprio per niente!”. Però concedetemelo lo stesso perché in qualche modo dovevo iniziare ‘sto post.

Tornando a noi. Ho conosciuto Ángela in Italia. Lei era la mia insegnante di spagnolo. Il mio impegno nello studiare la materia era abbastanza incostante tanto che, quando abbiamo interrotto le lezioni, io avevo imparato uno spagnolo ai limiti della decenza mentre lei parlava correttamente il mio dialetto. Ma questa è un’altra storia.

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In uno dei miei viaggi a Madrid, una sera sono uscita con la mia amica e lei mi ha portato in un locale dove servono – il mercoledì e la domenica – piccoli panini a 1 euro l’uno. Sto parlando della famosa catena dei 100 Montaditos di cui, onestamente, non sono proprio un’amante, ma che riscuote un certo successo. La potete trovare anche a Roma, per intenderci.

Ricordo che quella sera era un mercoledì. Il locale era strapieno di gente, rumori, suoni e su tutto campeggiava la voce sonante del proprietario che, dal microfono, chiamava il tavolo di turno quando l’ordine era pronto. Sì, funziona così. Fate l’ordinazione e poi ve l’andate a prendere da soli. Immaginate il casino.

Con il mio spagnolo ridotto ai minimi termini di memoria, mi sono ritrovata nel bel mezzo di una conversazione con Ángela e i suoi amici madrileni e lì ho imparato, sulla mia pelle, quanto possa essere veloce la parlata locale. Non ve ne rendete perfettamente conto fino a quando non vivete un’esperienza sul posto.

La difficoltà estrema nel seguire il loro discorso la ricorderò come una delle dodici fatiche di Ercole. Tra la loro parlata alla velocità della luce, la musica alta, il posto stracolmo di gente parlante, il tizio che chiamava dal microfono e tutti i rumori tipici di un qualsiasi locale, non sono riuscita a capire una frase che fosse UNA. La sensazione che si prova in momenti come quello è di vivere in una bolla, con gli altri che conversano e tu che stai lì come una cretina a passare il tempo trangugiando birra.

In quel preciso momento ho maledetto la mia pigrizia nello studio dello spagnolo e Ángela, da buona professoressa, non perde occasione di ricordarmelo. Posso fare una promessa qui? Riprenderò a studiare diligentemente spagnolo il prossimo anno! Sì, lo so, cosa state per rispondermi. Nella migliore delle ipotesi allo stesso modo con il quale avete risposto all’inizio. Però concedetemelo lo stesso perché in qualche modo devo finire ‘sto post.


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